“Red Eye” – Pecos & The Rooftops (2020)

Ho sempre un occhio di riguardo quando ho voglia di scoprire musica nuova e fresca verso tutto quello che propone il Texas. In quel luogo qualcosa di magico permette alla musica di essere più qualitativa, più immediata senza risultare finta, ci sono diversi generi che si intrecciano e quasi sempre si trova un artista che valga la pena di scoprire. Visto che non posso ahimè frequentare locali dal vivo (beh in questo folle periodo sarebbe stato comunque impossibile) e scoprirli in prima persona, i servizi di streaming sono una manna dal cielo per questa mia passione musicale e proprio scandagliando uno di questi servizi ho scoperto questa giovanissima band proveniente da Lubbock, Texas che ha da subito catturato la mia attenzione. Il nome soprattutto, che non è altro che il nome del leader cantante e chitarrista acustico  Pecos Hurley e della band di amici (Brandon Jones chitarra, Zack Foster chitarra solista, Kalen Davis basso e Kade Trentham batteria) che un giorno vista la passione comune, ha deciso di tentare la fortuna e quasi per gioco (come un po’ tutte la band che lo fanno per passione) ha pubblicato un singolo nel 2019 dal nome This Damn Song. Il gioco è durato poco perchè la canzone in questione una ballata malinconica e che parla di cuori infranti e amori che finiscono, scritta a due mani Pecos e Kalen, ha fatto un botto clamoroso ed ha avuto oltre 2 milioni di streaming in pochissimo tempo. Quello che salta all’orecchio oltre il suono pulito e già maturo, ad un lavoro di chitarre molto interessante, l’assolo è bellissimo, è la voce di Pecos Hurley : potente, intensa e convincente. L’approdo a questo EP è stata la logica conseguenza del successo del loro primo singolo nato quasi per “vedere come sarebbe andata” e questi 6 pezzi che compongono Red Eye non disattendono le attese dei numerosi fan che li seguono su Facebook e Spotify. Non sembrano essere una meteora e il loro sound molto ispirato dal movimento red dirt country, una sorta di crossover fra rock da strada e country nato fra il Texas e l’Oklahoma, sembra davvero già maturo e definito. Li potremmo tranquillamente paragonare, senza essere blasfemi o esagerati, alla prima band del mitico Cody Canada, la rock band di culto i Cross Canadian Ragweed. Mettete su il primo pezzo Yesteryear e fatevi rapire da un graffiante suono di chitarra e dalla voce avvolgente di Hurley, un bel pezzo country rock dal carattere deciso. Chitarra acustica ed elettrica che si intrecciano, un bel biglietto da visita, orecchiabile e non banale. I ragazzi hanno talento e si sente! Il ritmo rallenta e con un sapore appena accennato di country tex-mex inizia Conociste, bellissimo pezzo influenzato dal blues che la voce stupenda di Pecos eleva di qualità così come il rimarchevole lavoro di ritmica e chitarre, trascinato e avvolgente. Il pezzo migliore è sicuramente Leave Me Lonely, qui l’influenza di Cody Canada e del sound da lui in pratica inventato è palese, testo su un amore perduto scritta a due mani fra il frontman e il suo amico Will McKenzie, in una di quelle sere dove la tristezza, la rabbia e l’alcol la fanno da padrone , chitarre che graffiano l’aria e al solito grande prestazione vocale. Un EP che dovete assolutamente scoprire, un sound che abbraccia vari generi ma che non si cataloga in uno solo, talento e freschezza, country rock e blues in un mix davvero ben dosato, il red dirt ha una nuova band da mostrare al mondo e non vediamo l’ora che qualche etichetta indipendente noti questi ragazzi texani per sentirli in un album completo e magari registrato in qualche mitico studio. Meritano attenzione e se amate il rock di qualità, melodia e carattere sono la band per voi.

Buon ascolto,

Tex Willer

(a questo link potete trovare nel blog l’articolo in inglese : https://www.trexroads.com/red-eye-pecos-the-rooftops-2020/ )

Pubblicato da Trex

Sono un blogger e scrittore appassionato di musica indipendente americana. Scrivo gialli polizieschi e ho inventato il personaggio del detective texano Cody Myers.

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