Signori e signori il Southern Rock, quel rock sudista più vero sanguigno e che suona sporco come una distesa di fango, ha una nuova band da annoverare fra le proprie fila . 4 ragazzi di Nashville, che vengono dalla parte della città dove si suona per davvero e ne hanno preso in prestito quel sentimento outlaw country che rende la loro musica credibile, possono stare allo stesso tavolo dei Blackberry Smoke e dei Whiskey Myers, e hanno un coraggio non comune che permette loro di eseguire oltre a brani propri anche cover di leggende assolute e non sfigurando, anzi! Gli Steel Woods sono al secondo album da studio e già dopo il primo Straw In The Wind del 2017, avevano destato parecchia curiosità e attenzione, un sound molto grezzo ma diretto che aveva nei Lynyrd Skynyrd e nei Molly Hatchet delle forti ispirazioni con delle contaminazioni country davvero interessanti, ma in questa nuova fatica raggiungono un livello superiore. Da promesse a conferme il passo sembra breve ma non lo è quasi mai. Ci vuole talento e passione e questi ragazzi ce li hanno eccome. Basta premere play per capire che i ragazzi ci sanno fare, un groove che prende subito quello di All Of These Years, la chitarra grattugia accordi mentre la voce di Wes Bayliss fa la differenza, potente e piena, perfetto anche l’assolo. I testi sono assolutamente ispirati e la matrice blue collar della band è piuttosto chiara. Storie di lavoro, sentimenti e vita vera. Southern come dicevamo, si ma non solo e la seconda canzone Without You rallenta sensibilmente, una ballata rock, che innalza il livello compositivo e di arrangiamenti, straordinario il lavoro del chitarrista Jason Cope, per 9 anni nella band del mitico Jamey Johnson, conferma per la voce di Bayliss sempre sugli scudi, menzione anche per il testo quasi geniale sull’amore mai incontrato. Con il terzo pezzo abbiamo la prima sorpresa, una cover dei Black Sabbath, si avete capito bene i primi metallari della storia, quella Changes che già nella versione originale era stata una sorpresa. La voce è a suo agio sia quando deve arrabbiarsi sia nei toni più dolci e la versione è convincente e coraggiosa (molto coraggiosa fidatevi), quasi blueseggiante e rende assolutamente giustizia all’originale così come le altre cover del lotto. The Catfish Song di Townes Van Zandt, in origine una struggente ballata qui diventa uno sporco southern rock d’autore, talento e incoscienza come nelle stupende versioni di Whipping Post della leggendaria The Allman Brothers Band , di Are the Good Times Really Over (I Wish a Buck Was Still Silver) di Merle Haggard ma anche nella chiusura del disco con una dedica sentita e riuscitissima al compianto Tom Petty e la sua Southern Accents. Perfetta aggiungerei quest’ultima, un sigillo davvero di qualità ad un disco davvero sorprendente. Non volendo raccontarvi tutti i 15 pezzi cosa che risulterebbe oltremodo ridondante e vi toglierebbe la sorpresa di un disco assolutamente da ascoltare con attenzione , non mi resta che citarvi la canzone più bella del lotto e cioè la title track Old News. Una spettacolare ballata southern, una voce che ti entra dentro e un arrangiamento da band conscia del proprio talento e con una propria identità precisa, ispirata si dai grandi ma non copia-carbone. Chapeau! Uno dei brani southern più belli degli ultimi anni. Un disco maturo di una band dal futuro assicurato, coraggiosa e talentuosa, che starà bene nei vestiti da lavoro e nel fango ma anche nel vestito elegante per un fumoso club blues e country. Questa situazione assurda ci ha tolto la possibilità di vederli a Milano dal vivo nel 2020, ma i biglietti per lo spettacolo del luglio 2021 sono già in caldo, attendendo nuove notizie da una band che ci stupisce con queste vecchie notizie.
Buon ascolto.
Trex Willer by http://www.magazzininestistenti.it
(potete trovare la versione originale dell’articolo pubblicata sul sito a questo link : http://www.magazzininesistenti.it/the-steel-woods-old-news-2019-di-trex-willer/ )