“Dangerous Men” – Addison Johnson (2024)

E dopo essere stato il primo artista ad essere intervistato per la mia rubrica Interviste Indipendenti, eccomi di nuovo a parlarvi di Addison Johnson.

Stavolta però si parla di musica.

Eh sì, perché come vi avevo anticipato nell’intervista (che trovate qui: https://www.trexroads.com/intervista-indipendente-addison-johnson/) l’artista proveniente dal North Carolina aveva in uscita un nuovo disco e lo ringrazio per l’onore di poterlo ascoltare in anteprima.

Addison ci regala un viaggio fra storie di “uomini pericolosi” e il corroborante suono di un country dal sapore antico, ma intriso di moderno vigore e carattere.

Gli uomini pericolosi non sono dei fuorilegge in senso stretto, ma uomini che dicono e fanno quello che il cuore gli comanda, anche se questo vuol dire andare “contro” la società e le sue regole.

Ecco, così possiamo intendere il modo di fare musica di quest’uomo: se ne infischia delle regole dettate da qualche discografico importante e suona quello che la gente vuole sentire.

Musica “pericolosa” e “fuorilegge”, indipendente e senza padroni, che qualcuno voleva silenziare, ma che, dal sottobosco della cultura musicale americana, oggi è esplosa in tutta la sue bellezza e come una marea inarrestabile sta conquistando fans in ogni angolo.

Più di 100 spettacoli l’anno in giro per locali polverosi e pieni di storie, lo hanno arricchito e questo Dangerous Men, dopo lo splendido EP del 2019 Cherokee Blues (di cui avevo parlato qui: https://www.ticinonotizie.it/ascoltati-da-noi-per-voi-by-trex-roads-addison-johnson-cherokee-blues-2019/) e il suo esordio Dark Side of the Mountain del 2021, si appresta a diventare uno dei più belli del country indipendente del 2024.

Il disco comincia con Waitin’ on The World To End che ci arriva come stessimo ascoltando una radio a transistor giusto per chiarire che la sua musica ha quell’origine lì.

Un country dal ritmo coinvolgente quasi honky tonk, guidato dalla sua voce potente che ci proietta in un brano sferzato da chitarre e pedal-steel.

La band che lo accompagna è qualità assoluta: su tutti il co-produttore del disco, David Flint, che è anche un polistrumentista dal talento sopraffino (nel disco suona chitarre, basso, organo e chitarra dobro).

La successiva High Way è una canzone di country da leccarsi i baffi e la presenza di un artista del calibro di Alex Williams a fianco di Johnson, non fa che aumentarne la qualità.

Le due voci si completano e raccontano vite di autostrade e sogni lontani da raggiungere per chi passa la vita sulla strada. Bellissima.

Out Of Control sembra uscita da una session con un musicista country degli anni ’70: le influenze di George Jones e Waylon si sentono forte e la voce di Addison è nata per questo.

Non dimentichiamoci però che Addison Johnson ama anche il rock e il blues e il pulsante basso che introduce il ritmo di The Busker è lì a rammentarcelo.

Chitarre e riff slide, organo e uno sbocco di rock and roll americano per un vero “suonatore di strada”. Forse la più spiazzante e bella del disco.

Country Inn è un altro pezzo diverso, ritmato che regala alle cupe storie di motel fatiscenti un’aura interessante e coinvolgente.

Ispirato ovviamente dall’aver soggiornato spesso in motel dalla dubbia pulizia e qualità (…ah la fantastica vita del musicista indipendente!), il brano è un altro degli alti di un disco senza “bassi”.

La title track è un country dal sapore “fuorilegge” e polveroso, la dobro è elegante, la voce potente come la storia che racconta.

Sarà certamente una delle canzoni outlaw country più belle di questo 2024: songwriting di livello, amici.

The Trip è un honky tonk divertente di quelli che amano dalle parti del Billy Bob a Fort Worth, Texas, ma la successiva End of A Rope e il suo violino malinconico ci spiazza di nuovo.

Una ballata quasi gotica, dal sapore di valzer e di antico: questo ragazzo non è mai banale in tutto ciò che scrive.

Tornano le chitarre e il ritmo in I Did Nothing Wrong, con riff taglienti e ritmo blues rock, tanto per confermare la sua abilità di padroneggiare generi diversi.

11 brani che confermano Addison Johnson uno dei migliori cantautori indipendenti della scena americana come ci aveva dimostrato nel 2021, anzi la qualità della scrittura, l’originalità e il carattere che troviamo in questo Dangerous Men è addirittura superiore.

In alcuni passaggi viene automatico leggere il titolo dell’autore perché si fatica a credere di trovarsi di fronte ad un autore che in teoria sarebbe “etichettato” come country.

La musica indipendente sta vivendo un momento magico sia a livello qualitativo che di pubblico e questo disco non fa che farci stare tranquilli: la marea non si sta ritirando, anzi.

Vi ricordo che il disco uscirà ufficialmente il 1° marzo 2024 e potrete ascoltarlo nei vostri servizi streaming o acquistarlo nel suo sito: https://addisonjohnsonmusic.com/

Buon ascolto,

Trex

Pubblicato da Trex

Sono un blogger e scrittore appassionato di musica indipendente americana. Scrivo gialli polizieschi e ho inventato il personaggio del detective texano Cody Myers.

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