The Vanishing – Il Mistero del Faro (regia di Kristoffer Nyholm, 2018) : una storia vera, il mare scozzese e un mistero centenario

Quando un film parla di misteri mai risolti e che ancora tengono banco nelle storie raccontate dagli anziani nei pub, si sa la gente tende l’orecchio (e l’occhio) molto volentieri, se poi il tutto è ambientato in un’isola sperduta a nord-ovest della Scozia, fra mare, tempeste e tesori ritrovati allora avrete certamente l’attenzione del pubblico. Ad accendere ancora di più la curiosità è che il film in questione, del regista danese Nyholm, è ispirato ad una storia vera accaduta nelle isole Flannan (nord-ovest delle coste scozzesi) nel dicembre del 1900 quando i 3 guardiani del faro scomparvero senza lasciare traccia e senza essere mai più ritrovati. James Ducat, Thomas Marshall e Donald MacArthur (questi i loro nomi) stavano trascorrendo il loro durissimo turno di guardia (che durava sei mesi) e l’unico contatto con la terra ferma era la nave di rifornimento che transitava sull’isola a scadenza quasi regolare. Il 15 dicembre 1900 un grande piroscafo proveniente da Philadelphia notò che la luce del faro era stranamente spenta, ma non aveva avvisato nessuno e nessuno si era preoccupato di accertarsi del motivo. Il 26 dicembre la nave rifornimento arrivò sull’isola con ben 6 giorni di ritardo, dovuti dalle tempeste violentissime che avevano scosso il mare scozzese e non trovò nessuno dei 3 guardiani ad attenderla e nemmeno nessuno a rispondere ai richiami sonori dell’imbarcazione. Una cosa mia successa, che spinse Joseph Moore, responsabile dei soccorsi, a scendere a perlustrare isola e faro, trovando il tutto deserto, i letti in disordine, un ultimo pasto non terminato sulla tavola, una sedia rovesciata e l’orologio a muro fermo. Unica traccia visibile di ciò che era successo o almeno un indizio fu un diario dove venne annotato l’arrivo di una tempesta devastante. Ma nulla più, i soccorsi cercarono ovunque i 3 poveretti ma senza successo, dappertutto i segni della tempesta erano inequivocabili e quindi mistero risolto? No perchè il suddetto diario riportava la data del 15 dicembre alle ore 9. La tempesta era avvenuta prima, quindi cosa era successo? Ecco il mistero parte da qui, nonostante l’inchiesta sulla scomparsa fu archiviata il 29 dicembre, concludendo che probabilmente i 3 fossero usciti per un qualche motivo e che vennero trascinati in mare dalla forza del vento e delle onde e annegarono. Ma ovviamente quando c’è un mistero del genere l’immaginazione umana vola e si fecero le ipotesi più disparate : dal mostro marino, al rapimento da parte di chi non si sa, alla nave che passava di lì e che loro avevano sfruttato per andare in America e rifarsi una vita, ma niente fu mai provato. Ecco il film del regista danese fornisce una sua interpretazione di quello che sarebbe successo su quella remota isola sferzata dal mare e con un cast davvero eccezionale ci regala un film angosciante, intenso e che ci fa entrare nella mente di 3 uomini così diversi, fra paure e fantasmi. Non è un film facile o leggero ma con una fotografia spettacolare e 3 attori quasi perfetti. Il capo del gruppo è l’anziano Thomas (interpretato da Peter Mullan), devastato dal ricordo della morte della moglie e delle due figlie gemelle, poi c’è il padre e marito che fa un lavoro durissimo per mantenere la famiglia James (il fantastico Gerard Butler) e infine il giovane Donald (l’ottimo Connor Swindells) ragazzo inesperto al primo vero lavoro. Ci sarà l’arrivo di un naufrago, il suo assassinio, il ritrovamento di lingotti d’oro in una cassa portata sulla sua barca schiantatasi sugli scogli e poi la spirale di violenza e follia, alimentata dal non avere vie di fuga aumenterà quando i compagni del naufrago verranno alla ricerca dell’oro e ci sarà una lotta che sfocerà in altri omicidi. Una pellicola che regala una visione della misteriosa storia davvero originale e credibile, lo sfondo della solitaria isola sferzata dalle intemperie è perfetto e i 3 attori regalano una magistrale prestazione, che porterà il film ad avere apprezzamenti dalla critica e a Peter Mullan una candidatura per il miglior attore non protagonista nel concorso dei film indipendenti britannici del 2019. Avrebbe meritato quel premio, è lui il fulcro della storia e del film, anche se Butler al solito è il più carismatico e intenso dei tre. Consiglio vivamente il film a chi ama misteri e storie non a lieto fine, a chi ama il mare del nord Europa e le sue atmosfere dure e piene di difficoltà, a chi ama periodi della storia dove la tecnologia non la faceva da padrone ma solo il carattere e la voglia di farcela dell’uomo faceva la differenza ma anche a chi ama la psicologia dei personaggi e il loro districarsi fra i fantasmi e le paure che una vita mai semplice pone dinnanzi a noi. Non facile ma assolutamente da vedere, un mistero lungo 120 anni non lascia mai indifferenti.

Buona visione

Pubblicato da Trex

Sono un blogger e scrittore appassionato di musica indipendente americana. Scrivo gialli polizieschi e ho inventato il personaggio del detective texano Cody Myers.

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