Quando si parla di grandi coppie cinematografiche italiane, a volte, ci si dimentica di questa fantastica e indissolubile coppia di amici che al contrario hanno avuto un’importanza fondamentale per il nostro cinema. Il fatto che siano relegati ad un coppia di comici (definizione assolutamente limitante e secondo me errata) dai critici “benpensanti” che non li considera a livello di attori ben più “impegnati”, ha ingiustamente in Italia sottovalutato la loro arte, diventata culto per esempio in Germania, dove sono considerati i più grandi attori italiani. Basta girare su internet e fare una ricerca per acquistare cofanetti dei loro film, per accorgersi che in Italia sono poco considerati dai distributori mentre i tedeschi possono, ahimè, gustarsi versioni restaurate in lussuose versioni, testimonianza del differente e ingiusto trattamento. La morte recente di Carlo Pedersoli, in arte Bud Spencer, mi ha portato alla memoria le mille volte che ho tentato da bambino di impersonare lui e il suo fido nemico-amico (nei film perchè nella vita hanno sempre ricordato con orgoglio di non aver mai litigato) Mario Girotti, in arte Terence Hill, guardando i loro film divertenti ed emozionanti. Impregnati di una comicità leggera e senza implicazioni moderne, che ci faceva divertire senza pensare, quelle scazzottate marchio di fabbrica che oggi sarebbero tacciate di politicamente scorretto (così in voga) ma che ci facevano morire dal ridere. Un incontro, quello fra i due attori, segnato nel destino ricordò poi Girotti al funerale dell’amico, avvenuto nella cittadina spagnola di Almerìa, dove poi lui ricevette la notizia tragica della scomparsa dell’amico nel 2016 (e pensare che erano già stati su di un set senza mai girare una scena assieme in Annibale del 1959). Il set era quello di Il Cane, Il Gatto e la Volpe (poi diventato Dio Perdona…Io No!) di Giuseppe Colizzi, una coppia nata per caso ma che già dalla prima scena, girata non appena Girotti venne assunto per sostituire un altro attore, inventò in pratica il genere per cui poi divennero famosi : botte da orbi. Da quel giorno nulla fu più lo stesso per i due, che poi scelsero su suggerimento dei produttori, di cambiare i propri nomi per avere più appeal internazionale : Pedersoli unì il cognome del suo attore preferito (Spencer Tracy) alla birra che stava bevendo mentre Girotti scelse da una lista di nomi che gli venne recapitata, unendo il suo amore per il commediografo Terenzio. Contando anche questa prima apparizione sono stati 16 i film che li videro come coppia protagonista e 2 invece quelli girati assieme ma non come coppia. Il film successivo del 1968, I Quattro dell’Ave Maria, che continuava il filone western, ebbe un ottimo successo e alcuni elementi ironici e comici cominciavano a fare capolino, così come in La Collina degli Stivali del 1969 sempre di Giuseppe Colizzi, ma il vero e proprio botto lo si ebbe nel 1970. Il direttore della fotografia dei I due Marescialli di Sergio Corbucci, Enzo Barboni in arte E.B. Clucher, aveva scritto una sceneggiatura western con risvolti comici, Lo Chiamavano Trinità, una sorta di parodia ante-litteram dei grandi film di Sergio Leone ma nessun produttore era interessato fino a quando riuscì a coinvolgere nel progetto il compiano Italo Zingarelli. Inizialmente gli attori scelti per la parte di protagonisti erano George Eastman e Peter Martell, ma poi i due attori italiani si proposero prepotentemente venuti a conoscenza del progetto e mai scelta fu più azzeccata. Il film fu un successo clamoroso e si collocò alla posizione 42 della classifica dei film più visti alla loro uscita nelle sale con un incasso pazzesco di 3 miliardi di lire. Secondo me ancora oggi sottovalutato, è un piccolo gioiello che fonde comicità e spaghetti-western in maniera mirabile, con una caratterizzazione fantastica dei personaggi e una fotografia perfetta, per non parlare della colonna sonora fantastica di Franco Micalizzi e con il brano iniziale del cantautore inglese Lally Stott cantato dall’italo-australiano Annibale, che è tutt’ora nella memoria cinematografica come uno dei brani più riusciti e ascoltati di sempre. Il seguito del film, 1971, replicò il successo del primo e spinse i due a non fermarsi più. Nel 1972 con …Più Forte Ragazzi! avvenne un altro accoppiamento che divenne leggendario (oltre all’ennesimo successo al botteghino) e cioè quello con il duo musicale Oliver Onions (i fratelli Guido e Maurizio De Angelis) che vinsero il Nastro d’Argento per la colonna sonora e divennero marchio di fabbrica nei film successivi. In quegli anni i due si dedicarono anche a progetti solisti, Spencer recitò a fianco di Giuliano Gemma in Anche gli Angeli Mangiano Fagioli e poi in Piedone Lo Sbirro due super successi del 1973, e Hill in …E Poi lo Chiamarono il Magnifico sempre di Clucher ma soprattutto nell’ultimo western italiano di Sergio Leone Il Mio Nome E’ Nessuno. Era in preparazione il terzo film su Trinità, ma i due si dice non vollero legarsi troppo a quel filone e non vollero sfruttarlo troppo, scelta rivelatasi poi molto assennata. Il film successivo, 1974, fu quello che probabilmente oggi è più associato alla coppia assieme alla sua colonna sonora e cioè …Altrimenti ci Arrabbiamo! di Marcello Fondato. Una storia girata quasi interamente a Madrid, molte riprese sono effettuate sul lato sud dell’ex-stadio dell’Atletico Madrid, il Vicente Calderon, ma anche vicino a Plaza Mayor, che ebbe anch’essa un successo clamoroso e proiettò anche gli Oliver Onions nell’Olimpo con la loro Dune Buggy, ormai colonna sonora ufficiale del duo e conosciuta da tutti, sfido chiunque a non aver mai canticchiato “come with me for fun in my buggy”. Immortale! Gli 8 film che seguirono da Porgi L’altra Guancia del 1974 a Miami Supercops del 1985 furono una mietitura di successi e applausi, storie semplici ma geniali, risate botte ed emozioni, di cui ancora oggi sentiamo la mancanza, un genere che non ha mai perso importanza e che nel 1994 i due cercarono di rinverdire ricomponendo la coppia in Botte Di Natale, scritto dal figlio di Terence Hill, Jess e diretto dallo stesso Terence, ma il film non ebbe successo al botteghino e la storia finì ricordando i successi di un passato indelebile mai scalfito dalle sabbie del tempo. Non ricordiamo i loro progetti solisti che comunque furono importanti, ma solo un fatto che segnò la vita di uno dei due e cioè la morte tragica e prematura del figlio adottivo di Terence Hill, Ross nel 1990, a 17 anni in un incidente stradale assieme ad un amico, a soli 3 anni dal film che i due avevano girato assieme Renegade – Un osso troppo duro sempre di E.B. Clucher. Un evento che lo portò lontano dagli schermi e dalla ribalta per quasi tutti gli anni novanta tranne per la citata reunion. Nelle interviste successive dal 2000 in poi, Bud e Terence hanno sempre detto di essere in attesa di tornare assieme in un progetto originale e degno di essere valutato ma che avrebbe giocoforza dovuto discostarsi dai loro personaggi di un tempo, visto l’età avanzata. Progetto che però non arrivò mai fino alla scomparsa di Pedersoli del 2016. Una coppia di artisti che non ringrazieremo mai abbastanza per quello che ci ha regalato con una comicità e ironia che ormai sembrano scomparse, una violenza divertente e non volgare che al giorno d’oggi è purtroppo e a torto considerata obsoleta, nell’affannosa ricerca di battute e situazioni moderne e sbroccate. Un ricordo doveroso magari sulle note degli Oliver Onions, che nel 2017 sono tornati per una nostalgica e riuscita reunion che potete ascoltare e vedere nell’album/DVD Live in Budapest, canticchiando Dune Buggy.