Quando mi chiedono come mai amo così tanto il country indipendente, io rispondo sempre perchè questi artisti ci parlano di vita vera, di persone normali e delle loro difficoltà nel vivere. Chiunque ci si può immedesimare, anche non vivendo a Woodstock in Alabama, turni di lavoro massacranti, disoccupazione, disperazione e speranza, amore e sogni infranti. Ecco il vero country indipendente, quello che trovate nel passaparola degli appassionati (che grazie alla rete hanno ora un megafono internazionale), è tutto qui in artisti come Drayton Farley. Nato come accennavo prima in Alabama, Drayton porta nella sua musica tutto il suo vissuto, tutte le storie che ha visto o vissuto, tutto il vivere di una piccola cittadina che ha visto la povertà arrivare come un tornado dopo che le industrie minerarie sono andate via. Le sue canzoni ci parlano della lotta dei lavoratori, di quelli che ce la mettono tutta e in American Dream (Hard Up) sbattono contro una vita che non è mai facile, straordinari e fatica per pagarsi questo maledetto sogno americano con una voce intensa, sofferta e che ti entra sottilmente dentro scuotendoti l’anima. Un brano diretto, asciutto, semplice ma dannatamente efficace. Il disco è composto da 14 canzoni, lungo intenso e non facile ma è uno di quei dischi che vanno assimilati lentamente, uno di quei dischi che vorresti ascoltare sotto un portico al tramonto dopo una dura giornata di lavoro. Sentire storie che potrebbero essere le tue o che comunque ti permettono di capire quella malinconia, quella rabbia che sfocia in bellissime poesie. C’è anche spazio per nostalgia di tempi migliori, chi non la prova? In questi tempi così difficili poi canzoni come Take Me Back ti fanno sognare di essere in un mondo che non aveva infranto i tuoi sogni, quando la vita era semplice o almeno dava speranza per il futuro. L’abilità di cantastorie di Farley è notevole, ci sono i sentimenti che non possono che uscirne feriti o spezzati da queste difficoltà come in Counted Costs una ballata semplice che la voce intensa di questo ragazzo dell’Alabama rende un piccolo gioiello che potrebbe anche far scendere qualche lacrima tanto prende l’anima. C’è anche spazio per il sole, l’ottimismo e la speranza che in fondo la vita è tutto un susseguirsi di alti e bassi e questi altri prima o poi arrivano, Atmosphere che l’autore racconta è stata ultima ad essere stata composta, sembra appunto staccarsi dal sentimento del disco e ci regala una bella ballata country solare con uno sguardo verso la luce in fondo al tunnel. Questo bel lavoro, diretto e sincero si chiude con una canzone dedicata alla figlia di Farley, Dear Haven, una sorta di conclusione di una storia fatta di sogni infranti e difficoltà che proprio con la paternità permette uno sguardo positivo verso un mondo folle che prima o poi sarà migliore e gli occhi di un bambino rendono sempre più bello. Un esordio convincente e assolutamente da scoprire, se amate il country di Tyler Childers o Lyman Ellerman, quei suoni asciutti e semplici che emozionano e fanno pensare, ecco è il disco per voi. Io nel frattempo vado a riascoltarlo e a scoprire qualche altra sfumatura.
Buon ascolto,
Trex Willer
(potete trovare la versione inglese di questo articolo nel blog a questo link : https://www.trexroads.com/a-hard-up-life-drayton-farley-2021-english/ )