Ci sono band e artisti che conoscevo già quando, per me, il mondo indipendente americano era sconosciuto.
Sono diventate talmente famose e la loro musica così originale e innovativa, che il loro nome era circolato anche da questa parte dell’Oceano, nonostante non avessero alle spalle il mainstream a gonfiare le vele.
Ecco, gli American Aquarium li conoscevo già, ma non avevo mai realmente approfondito la loro conoscenza e gli ascolti erano sempre stati superficiali, sbagliando.
Quindi vi consiglio, come ho fatto io, di recuperare tutta la loro fantastica discografia, ovviamente dopo aver assaporato questo gioiello.
Oggi la leggendaria band del North Carolina, capitanata dal carismatico leader BJ Barham, regala al mondo la propria decima fatica (è in giro dal 2006) The Fear of Standing Still, e, soprattutto dimostra, se mai ce ne fosse bisogno, che sono una super band di country rock.
Anzi, ormai, grazie alla sapiente guida dietro la console di Shooter Jennings, sono più rock che country, ma sempre capaci di scrivere dei testi potenti e incisivi.
Il disco si apre con Crier, uno sferzante ruggito di chitarre e ritmica con la voce da rocker consumato di Barham a guidarci in questa canzone dove cerca di abbattere il muro del “machismo” esasperato: anche gli uomini piangono e non è un segno di debolezza.
La successiva Messy As Magnolia è rock da strada, è rock americano di qualità cantato da una voce che colpisce il cuore, mentre il testo sa molto di autobiografico.
Bellissima l’intro di Cherokee Purples, un pezzo oscillante fra il rock e il country che mette in risalto la voce di Barham e farà breccia fra i fans di entrambi i generi.
Southern Roots, cantata in duetto con la bravissima Katie Pruitt, è una potente ballata che rivendica le belle tradizioni e le radici del Sud, con due voci che si completano alla grande.
Un pezzo delicato, ma potente ed emozionante. Rock di classe cristallina.
Altra ballata rock d’altri tempi è The Curse of Growing Old, con i ricordi di suo padre che accompagnano riflessioni sulla mortalità dell’essere umano.
Una scrittura elegante, ma allo stesso tempo graffiante e potente: BJ Barham è un cantautore troppo sottovalutato, deve stare fra i grandi della musica americana.
La title track è un altro gioiello di rock americano: così elegante, così arrangiata alla grande, così potente.
Babies Having Babies è una ballata country rock che la voce di Barham guida fra la chitarra acustica e la pedal-steel.
Il testo è un coraggioso viaggio nel difficile argomento che è l’aborto, senza retorica, ma con tanta poesia e immagini forti. Non so se sarà divisiva, ma è un pezzo davvero di una bellezza scintillante.
Il disco si chiude con il rock energico e divertente di Heart Down, Feet Moving.
Chitarre, riff assassini e una voce che è nata per aggredire il pubblico, soprattutto dal vivo dove ormai i live di questa band non si contano e questo pezzo ne diventerà sicuramente un nuovo inno.
Gli American Aquarium del geniale BJ Barham si confermano una grandissima band e ci regalano 10 pezzi che fondono in maniera mirabile le due anime più forti e intense del Sud degli States: il rock e il country.
Un disco suonato e prodotto con classe, forza ed eleganza da una band conscia dei propri mezzi e guidata con sapienza da un grande produttore di rock americano.
Quello vero, quello che i rocker diventati mainstream hanno dimenticato di suonarci da tanto tempo.
Buon ascolto,
Trex