Dopo quasi 30 anni di carriera e arrivato al 18esimo disco, Dallas Moore non ha perso la sua voglia di fare grande musica e di farlo come fosse il suo esordio.
Qualche settimana fa ho avuto il grande onore di intervistarlo per il mio blog (trovate qui la bellissima intervista https://www.trexroads.com/intervista-indipendente-dallas-moore/) e oggi sono emozionato perché sono stato scelto, fra pochi, per ascoltare in anteprima il suo nuovo album.
Ogni volta uso la parola “leggenda” quando vi parlo di Dallas e non lo faccio per dare un tono alla recensione o per esagerare le mie parole: lui è davvero una leggenda della musica country americana.
Se avete letto le mie recensioni su di lui o se lo conoscete, sapete che è un manifesto vivente della musica indipendente e lo è da molto prima che il grande Cody Jinks desse inizio a quello che ho sempre definito come uno “tsunami musicale”.
300 date l’anno su e giù per gli Stati Uniti, promoter e produttore di se stesso, sempre fedele a se stesso: Dallas Moore è passato dall’essere un giovane musicista di belle speranze che voleva mantenere viva la fiamma del country del passato, a essere lui la fiamma, lui quello a cui tanti si ispirano e che vogliono imitare.
Questo Gems & Jams, registrato ai Sol Records Studios assieme a Brian DeBruler, è tutto quello che Moore è oggi: un grande cantautore, un eccezionale chitarrista, una voce fatta per questa musica e un grande intrattenitore.
Un disco acustico: solo lui, la sua voce roca, la sua magnifica chitarra e una manciata di canzoni.
Pezzi nuovi si affiancano ad alcuni vecchi e ormai fuori catalogo, che il grande artista texano d’adozione riprende e ci suona alla grande, regalando loro nuova vita.
Il disco inizia con la strumentale Shade Tree, dove ci si accorge che il buon Dallas è anche un fantastico chitarrista, che lascia spazio alla bellissima Sing My Song, una celebrazione del suo modo di vivere e fare musica e di ciò che lascerà in eredità a questo mondo.
Last Night è ritmata e anche se è acustica, ha l’energia di un country a tutta band e regala emozione a piene mani.
La chitarra acustica è protagonista in maniera viva ed energica, è suonata con il piglio di chi sa come farla sembrare elettrica e infuocata, come nella ballata western On and On Again.
Una delle mie preferite è Best Thing I Ever Did Was You, il sapore di outlaw country è fortissimo, ma non è più un ispirarsi a questo o quell’artista: ora è lui che segna il cammino e verrà imitato e ricordato.
Dopo aver visto tanti live video delle sue esibizioni e dopo aver ascoltato questi pezzi, ho la certezza che un artista del genere metterebbe a ferro e fuoco un palco solo lui e la sua fedele acustica: che energia amici!
Le canzoni si susseguono ed emozionano, come l’intensa Condemned Behind The Wall o come Out The Door con il suo ritmo stoppato e che, la voce roca e potente di Moore, guida come fosse un rocker.
Il lavoro è lungo: 15 pezzi per quasi 45 minuti, ma si ha l’impressione di un artista che si è talmente divertito a registrare questo disco, che nessun pezzo ha poca energia o non dovrebbe starci, anzi.
Si ha l’impressione che se fosse rimasto dentro allo studio 1 anno intero, avrebbe suonato l’ultimo minuto come fosse stato il primo, un po’ come la sua carriera: energia, poesia e voglia di suonare per 300 concerti l’anno con lo stesso entusiasmo del primo giorno.
Questo è il segreto che fa di Dallas Moore un sicuro riferimento per la musica country indipendente americana sia stando seduto assieme alla sua chitarra in uno studio, sia su un palco assieme alla sua meravigliosa band.
Un cantautore, un chitarrista e un artista che ogni amante della musica americana deve avere nella sua playlist preferita e il 9 agosto 2024, quando uscirà questo splendido disco, correte ad ascoltarlo, comprarlo, scaricarlo: perchè la bellezza e la semplicità di questa musica è Patrimonio dell’Umanità.
Se cercate il vero country americano, la vostra ricerca ha appena trovato una “gemma” da non lasciarsi scappare.
Buon ascolto,
Trex