“Chasin’ A Song” – Daniel Johnson (2025)

Negli ultimi mesi le mie connessioni si stanno ampliando e sempre di più il mio blog (e la pagina Facebook ad esso correlata https://www.facebook.com/TrexRoads ), nel suo piccolo, sta diventando un riferimento per chi cerca nuovi artisti da scoprire.

Tanti “amici digitali americani” mi seguono per conoscere le ultime uscite che cerco di raggruppare nella mia rubrica del venerdì “Trex Music Friday” (la trovate ogni venerdì pomeriggio sempre su Facebook) e sono sempre numerose: è un bellissimo “lavoro” segnalare nuova musica.

Però, spesso, sono io che sfrutto i “consigli americani” e da una canzone postata o da un concerto in un piccolo locale sperduto, trovo un nuovo artista degno di attenzione.

E’ capitato così con Daniel Johnson.

Una mia cara amica della Florida ha una fattoria e nella sua fattoria ogni anno tiene un festival musicale chiamato “The Sundowner“.

Ogni anno ci sono tantissimi artisti fantastici e tramite i suoi posto scopro sempre novità succose e Daniel mi ha colpito subito.

Lui è un ragazzo nato e cresciuto in Iowa, ma trasferitosi poi in Texas nella patria della musica che ama e che suona con grandissimo talento.

Questo Chasin’ A Song è una rivelazione per chi ama il country più sanguigno e vero, quello dell’uomo che lavora, ma che sa raccontare storie come un vero poeta.

10 canzoni bellissime e intense, aiutate dalla magica produzione dei leggendari Jim “Moose” Brown e David Lee, che scivolano via come una cavalcata al tramonto con una calda brezza ad accarezzarci il viso.

La band è di qualità superiore: Justin Ostrander e Josh “Goose” Brown alle chitarre soliste e Carl Miner alle ritmiche, Mark Hill al basso, Russ Pahl alla steel-guitar, lo stesso produttore Brown al pianoforte, Lonnie Wilson alle percussioni.

C’è anche la presenza alle voci di sottofondo della bravissima figlia di David Lee, Jessee (di cui avevo raccontato l’esordio qui: https://ticinonotizie.it/jessee-lee-dive-bar-superstar-2023-by-trex-roads/ ).

Il disco si apre con le chitarre di Too Late, l’arrangiamento è bellissimo e il suo andamento rock fa da sfondo alla voce potente e profonda di Johnson.

Che inizio!

La batteria introduce invece Sang Themselves To Death, un pezzo che ha il sapore di un country western a cui la voce regala profondità e intensità, mentre la successiva What Happened to Tough è ancora rock, le chitarre sfrecciano ma in lontananza possiamo sentire un’anima molto texana.

La ballata Wrong Side of The Rio è la mia preferita: la voce di Daniel Johnson è intensità e poi il testo è poesia. L’avrei vista benissimo in Yellowstone.

Avrei voluto premere ripeti a questo gioiello, ma è il turno di una cover del mitico Brent Cobb: Shine on a Rainy Day.

Johnson rende un grande omaggio ad uno dei migliori cantautori americani delle ultime generazioni.

La title track è una bella ballata potente di country e rock: il Texas ha segnato molto il songwriting di Daniel ed è un grande complimento.

Il pezzo è un altro piccolo gioiello lirico e musicale, questo ragazzo ha talento da vendere.

Le chitarre fanno un lavoro straordinario e in Some Horses regalano intensità a piene mani. Una canzone intensa, una cavalcata fra chitarre e pedal-steel, fra ranch e locali di honky tonk.

Un esordio che ci fa pensare di aver trovato un artista che presto salirà nei gradimenti del circuito indipendente.

Un disco potente, intenso e poetico che sfreccia a cavallo fra la polvere del deserto texano fino allo scintillare elettrico dei locali di Fort Worth.

Una voce che regala emozioni e che, la sapiente produzione di due leggende della musica country, ha incastonato in un suono molto personale e non catalogabile: c’è il country, c’è il rock, ma c’è anche un’anima poetica.

Non vedo l’ora di sentire dove il suo talento lo porterà nelle sue prossime canzoni, per ora mi godo e vi consiglio un bellissimo disco di musica indipendente che sicuramente sarà fra gli alti di questo 2025 appena cominciato.

Buon ascolto,

Trex

Pubblicato da Trex

Sono un blogger e scrittore appassionato di musica indipendente americana. Scrivo gialli polizieschi e ho inventato il personaggio del detective texano Cody Myers.

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